20/10/2015
Di fronte al futuro incerto del mercato italiano e al boom di imposte sul mattone, sono sempre di più gli investitori del nostro paese che prendono in considerazione l'acquisto di una casa all'estero come fonte di reddito alternativa. Valutiamo insieme costi e opportunità delle aree più gettonate.
C'era una volta l'affare a Berlino.
Chi ha investito nella ripresa di Berlino, diciamo fino a 5 anni fa, ha fatto decisamente un affare. Una città anomala per la Germania con prezzi davvero bassi e la possibilità di acquistare un trilocale in zone discrete a soli 100.000 euro. Oggi la situazione è cambiata ma è ancora possibile fare un buon investimento tenendo comunque presente gli alti costi nascosti. 7% di commissioni per l'agenzia, 6% l'imposta di acquisto, 2% al notaio e 15% di tasse sui redditi da locazione.
Londra e New York. Le più amate dagli italiani.
Londra è una delle città più promettenti (qualche agente immobiliare prefigura una rivalutazione del 20% nei prossimi 5 anni) e con spese davvero basse grazie a uno 0% di imposte sui redditi da locazione. Il "piccolo" problema è che Londra ha dei prezzi al metro quadro davvero stellari, a meno che non si voglia scommettere in zone meno "battute" come Stratford, rivalutata dopo le olimpiadi del 2012.
Stesso discorso per New York, con un prezzo medio al metro quadro di oltre 10.000 euro. Il fascino della grande mela è indiscutibile ma tra tasse di proprietà, condominiali e il 30% di imposte sui redditi da locazione, i costi non mancano. I tanti italiani che comprano casa qui lo fanno soprattutto per andarci a vivere, non per puro investimento.
Paesi in via di sviluppo.
Scommettere sulla crescita di nazioni lontane, sia in termini geografici sia culturali, richiede ovviamente una elevata dose di coraggio ma è anche il modo per ottenere i rendimenti più elevati. Il Brasile è oggi uno dei paesi più interessanti con una situazione sociale stabile, in pieno boom demografico, un'economia in forte aumento e grandi progetti di riqualificazione tra i mondiali di calcio 2014 e le olimpiadi del 2016. Altre zone preferite dagli italiani sono poi Messico e Thailandia, con rendimenti intorno all'8%.
E le tasse?
Nel 2012 il governo Monti ha introdotto l'IVIE, la tassa sugli immobili detenuti all'estero, con un'aliquota del 7,6 per mille sul valore della casa o terreno acquistato che diventa del 4 per mille nel caso si trattasse di abitazione principale. È la tassa gemella dell'IMU, non sufficiente a scoraggiare gli oltre 40.000 concittadini che hanno comprato casa all'estero nel 2014 ma pur sempre un elemento che riduce la convenienza dell'acquisto.
Se intendete comprare una casa all'estero per puro investimento il nostro consiglio è quello di provare prima la strada italiana delle aste giudiziarie. Una convenienza sicuramente più a portata di mano!